Tanto Mujer 
 
100 anni di tango raccontato in 20 canzoni. Uno spettacolo coinvolgente, che 
fonde la qualità della musica colta con i sentimenti e la poesia popolare 
espressi nelle parole dei più bei tanghi di tutti i tempi. Il tango suonato, 
recitato e cantato, un percorso strumentale e canoro che parte dalle prime 
musiche e versi dell’inizi del ‘900 , fino alle poetiche storie contemporanee di 
Ferrer e Trejo musicate da Astor Piazzolla. Non mancano momenti di forte 
drammaticità sui testi di Ariel Dorfman e Jorge Luis Borges. 
Il Tango è nato nei sobborghi di Buenos Aires alla fine del Ottocento, adottato 
e poi consacrato dall'alta borghesia internazionale di Parigi e New York. Tutto 
grazie a quella danza sensuale, erotica, elegante, a quella musica travolgente e 
a quelle parole  trasgressive, inusuali per quell’epoca, che parlavano di 
malavita, bordelli, mantenute, tradimenti, morte e abbandono. Condannato e amato 
allo stesso tempo, si e' fatto breccia fino ai giorni nostri dove il genio 
musicale di Astor Piazzolla e autori come Ferrer e Trejo  hanno finito di 
plasmare definitivamente il suo carattere di musica popolare sennonché colta. 
Protagonista principale di questa storia è la donna. A lei vengono dedicati 
alcuni dei migliori tanghi ed è lei la protagonista delle storie più cantate: 
l'eroina, l'amante, la mantenuta. Storie di donne che non potevano essere di un 
uomo solo, amavano, tradivano, abbandonavano nella difficile impresa di uscire 
dai sobborghi e rincorrere il successo. 
Mascia Foschi, 
accompagnata da uno straordinario quartetto (piano, fisarmonica, contrabbasso, 
violoncello) diretto dal Maestro Alessandro Nidi, interpreta quei 
personaggi femminili sulle musiche e le parole dei più bei tanghi dei primi anni 
del Novecento. Mascia Foschi diventa allora la dea del cabaret in  "Malena" 
o liquida il rapporto con il suo magnaccia in "Mano a mano", ci diverte 
nel personaggio della prostituta nella milonga “Si dice di me” o 
proponendoci un originale duetto con il mitico cantante Carlos Gardel in "El 
dia que me quieras".  
La seconda parte è dedicata al tango moderno, diventato musica colta grazie 
soprattutto ad Astor Piazzolla. Inizia sui versi di Jorge Luis Borges (Qualcuno 
parla al Tango) e da questo momento le  parole cambiano, si propongono nuovi 
temi, non più malavita ne sindrome d’abbandono ma  poesia, impegno, amore. 
Mascia Foschi ci ricorda, in "Balada para un Loco", che ci sono 
ancora dei pazzi che credono nell'amore, ci lancia un messaggio di speranza 
nella metafora sul Creatore in "La bicicleta blanca" e ci canta i 
meravigliosi versi di Trejo : "Los Pajaros perdidos".  
  indietro             
 
  |